Servizio a Sostegno delle Relazioni Familiari

Famiglie in pratica è un gruppo di lavoro nato dalla sinergia tra i professionisti del Laboratorio Sociale di Psicologia Clinica ( Prati fiscali) e quelli dell’ Associazione Orsa Minore ( Prati). Il progetto è finalizzato a prendere in carico i nuclei familiari in cui è presente un’elevata conflittualità, nell’ambito delle separazioni e dei divorzi. Infatti, la separazione tra due partner che hanno dato vita a un nucleo familiare rappresenta una fase molto delicata che necessita di una ristrutturazione e ridefinizione dei legami tra i suoi componenti. In questa fase, è possibile che problematiche presenti nella storia dei singoli soggetti o nei legami creatisi fra loro si aggravino, mettendo a rischio la salute psichica di ciascun componente, ma soprattutto dei figli minori.

"Famiglie in PRATIca si occupa di separazioni altamente conflittuali con interventi specializzati, lavorando in rete con i servizi, professionisti e consulenti"

Ecco perché, nelle situazioni altamente conflittuali, l’intervento terapeutico, oltre ad essere necessario, deve avvalersi di particolari parametri che richiedono una cura e sensibilità diversa da quella richiesta dalle così dette crisi normative, le crisi di passaggio che ogni famiglia attraversa nella sua storia o evoluzione.

"Offriamo sostegno alla genitorialità; mediazione familiare; coordinazione genitoriale; psicoterapia rivolta ai nuclei familiari altamente conflittuali"

Pertanto, la professionalità del gruppo di lavoro “Famiglie in PRATIca” si è specificatamente sviluppata, oltre che nelle competenze del lavoro clinico, in relazione ai contesti della psicologia giuridica e in particolare nell’ambito delle consulenze tecniche.

"Famiglie in PRATIca lavora in rete con i professionisti del settore nei casi di: attivazione di uno spazio neutro; valutazioni di competenze genitoriali; consulenze tecniche e coordinazione genitoriale"


Léquipe di Famiglie in PRATIca si è formata in particolare per:

  • Psicoterapia offrire servizi di psicoterapia specifici in base alle differenti esigenze (psicoterapia per l’età evolutiva, individuale, di coppia, famigliare);
  • Consulenze effettuare consulenze con particolare riferimento a pareri tecnici, avvalendosi di strumenti psicodiagnostici;
  • Setting differenziati lavorare costituendo setting di lavoro separato laddove necessario, ovvero lavorando individualmente con i diversi membri del gruppo famigliare prevedendo specifici momenti di integrazione dei lavori svolti;
  • Lavoro in rete interloquire con i professionisti e colleghi che lavorano nell’ambito della psicologia giuridica (consulenti tecnici di ufficio o di parte, avvocati, operatori sociosanitari, ASL e municipio), con l’obiettivo di creare una rete di esperti attorno ad ogni singolo caso.

Il Nostro Modello in Pratica

INTEGRAZIONE
Le situazioni famigliari conflittuali presentano un inevitabile difetto di integrazione e necessitano di interventi fondati sulla lettura dinamica della mancanza di integrazione, ovvero sui motivi emotivi ed affettivi che ne sono alla base in ognuno dei suoi partecipanti.

MULTIPROFESSIONALITÀ
Per poter garantire i livelli di intervento, il gruppo di lavoro si compone di operatori dotati di differenti professionalità, per far fronte alle molteplici esigenze delle famiglie prese i carico.

PIANO DI REALTÀ
Le famiglie in crisi presentano degli inevitabili punti fermi da cui non si può prescindere. La priorità, in fase di consultazione e valutazione ai fini della presa in carico, è quella di valutare con attenzione e completezza le risorse del sistema famigliare e i suoi aspetti non modificabili nel breve termine.

Servizi per le Famiglie

Il sostegno alla genitorialità è un intervento di tipo psicoeducativo che si pone come obiettivo quello di aiutare i genitori ad affrontare dei momenti di difficoltà.  Le crisi che si manifestano a livello familiare possono sorgere a seguito di cambiamenti che fanno parte del normale ciclo di vita della famiglia così come a causa di eventi che possono sconvolgere l’equilibrio del sistema stesso. Con il sostegno alla genitorialità si accompagnano i genitori in un viaggio all’interno della propria storia personale di figli per approfondire quale sia la rappresentazione del genitore rispetto a sé stesso e rispetto al proprio attuale ruolo di genitore.

Obiettivi principali del sostegno alla genitorialità sono:

  • Promuovere la consapevolezza dell’importanza del ruolo di genitore e la sua funzione;
  • Sostenere i genitori nel ruolo;
  • Rafforzare le proprie competenze educative.

Sostenere la genitorialità significa quindi aiutare i genitori a costruire un’immagine stabile del proprio modo di essere genitori, a far si che ognuno riesca a costruire dentro di sé uno spazio interno nutriente dove sviluppare la propria relazione con il figlio.

La mediazione familiare è un percorso, scelto su base volontaria, per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione, al divorzio o alla rottura della coppia a qualsiasi titolo costituita.

Il mediatore familiare, è un professionista qualificato che opera , quale  figura terza,  affiche i genitori al seguito della fine del rapporto di coppia, riescano a trovare un modo comune di cooperare e comunicare per raggiungere insieme accordi e soluzioni condivise con particolare attenzione al benessere dei figli.  Tra gli obbiettivi più importanti della mediazione familiare vi è il raggiungimento della co-genitorialità (o bi-genitorialità), ovvero della salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori.

La mediazione ha quindi come presupposti ed obbiettivi:

  • La creazione di un contesto accogliente, facilitante il dialogo e l’ascolto reciproco;
  • La presenza della terzietà (terzo neutrale che agisce da facilitatore imparziale);
  • La presenza del segreto professionale rispetto ai contenuti degli incontri, alle decisioni dei genitori e agli accordi eventualmente raggiunti;
  • L’autonomia dall’ambito giudiziario;
  • La valorizzazione delle competenze di ciascun genitore;
  • Il raggiungimento di accordi negoziati direttamente dai genitori;
  • Agisce in virtù dell’interesse/benessere dei figli;
  • Si prefigge il mantenimento delle relazioni genitori/figlio;
  • Ha tra i propri obbiettivi il mantenimento della comune responsabilità genitoriale.

Individuali, di gruppo e/o familiari, per bambini, adolescenti e adulti.

Servizi per i Professionisti

Con particolare riferimento a pareri tecnici – utilizzo di strumenti psicodiagnostici e consegna di un elaborato finale scritto

Oltre a svolgere consulenze tecniche di parte (CTP) la nostra equipe è in grado di fornire consulenze in relazione a:

– Consulenze tecniche già svolte

In alcuni casi di separazione conflittuale può accadere che nonostante sia stata svolta una consulenza tecnica di ufficio, una delle parti abbia per diverse ragioni la necessità di un nuovo parere.

Separazioni in corso di definizione

Può accadere che prima che si arrivi ad una separazione giudiziale, una o entrambe le parti si rivolgano ad un consulente per orientarsi meglio rispetto alla situazione. Sono casi in cui la separazione è già definitiva e non sarebbe efficace o utile un intervento di mediazione per la coppia. Diventa pertanto più indicato un intervento separato per il singolo genitore, una sorte di “pre-consulenza” durante la quale vengono poste le questioni che solitamente arrivano nelle consulenze tecniche per le separazioni giudiziali.

Valutazioni di competenze genitoriali o del funzionamento personale

È il caso di valutazioni disposte da un’autorità competente (ad es. il tribunale per i minorenni) che per mancanza di risorse il pubblico non può assolvere in tempi brevi, ovvero necessari a tutelare i soggetti coinvolti.

Nel caso delle équipe multidisciplinari in ambito psicologico-sociale che pongono la propria attenzione nei confronti dei minori, i diversi professionisti che la costituiscono possono essere:

  • l’assistente sociale istituzionalmente riconosciuta perché direttamente incaricata dal giudice del tribunale civile o minorile;
  • lo psicologo che svolge il sostegno alla genitorialità;
  • l’educatore e/o psicologo che partecipa agli incontri di Spazio Neutro per la ripresa della relazione genitore-figlio;
  • a queste figure che nella maggior parte dei casi svolgono il proprio lavoro nei servizi pubblici o nelle cooperative/associazioni a loro collegati, si potranno aggiungere, gli psicoterapeuti dei minori o gli educatori domiciliari (compagno adulto, ecc.). Ciò potrà arricchire l’équipe ma, allo stesso tempo, la collaborazione tra gli specialisti che lavorano nel pubblico e quelli che lavorano in privato, potrà rendere più complesso l’intervento a causa delle differenze legate agli aspetti deontologici e professionali di ciascuno.

Questi problemi, se presenti, potranno essere affrontati e gestiti poiché una équipe multidisciplinare non è la somma dei soggetti partecipanti. Ogni professionista che ne faccia parte, nonostante mantenga la sua specificità, si arricchisce dell’appartenenza ad un gruppo che lavora per un obiettivo comune.

Le singole identità professionali quindi, si fondono in un’unica identità di gruppo che le rafforza. Ciò appare necessario per allontanare la solitudine del singolo specialista di fronte a problematiche così delicate come quelle che dovrà affrontare e che rimandano alla solitudine del minore nonostante la sua appartenenza ad un gruppo che non funziona.

Gli altri, per ogni singolo professionista, rappresentano un vero e proprio sostegno necessario per ottenere un confronto teorico sul caso e diluire la responsabilità ed i rischi che spesso questo lavoro comporta.

Ciò che rafforza il lavoro di équipe può essere rappresentato nei seguenti punti:

  • Appartenenza al gruppo,
  • Condivisione dell’esperienza,
  • Comunicazione e confronto,
  • Riconoscimento delle competenze specifiche di ciascuno.

Il Centro Famiglie in PRATIca ritiene che il lavoro di gruppo sia alla base di ogni intervento erogato alle famiglie in difficoltà e ai figli minori che vi appartengono poiché rappresenta una risorsa per gli operatori e per gli stessi utenti.

La coordinazione genitoriale è un sistema di risoluzione alternativa delle controversie non riservato centrato sul minore.

È rivolta a genitori la cui perdurante elevata conflittualità costituisce un rischio evolutivo per i figli.

Essa prevede che un terzo imparziale, professionista adeguatamente formato, aiuti i genitori altamente conflittuali a mettere in pratica la bi-genitorialità attraverso l’implementazione e il mantenimento delle decisioni già assunte dall’Autorità Giudiziaria e di quelle che saranno prese all’interno del processo di coordinazione sulla base del riconoscimento dei bisogni dei figli.

I nostri professionisti operano secondo i requisiti previsti dalle linee guida internazionali sulla coordinazione genitoriale

Per Spazio Neutro si intende un luogo pensato e organizzato per facilitare le relazioni affettive temporaneamente interrotte da vicende familiari di varia natura e che coinvolge soprattutto un genitore con i suoi figli. Nella maggior parte dei casi, tale intervento potrà essere attivato su richiesta del Tribunale oppure durante o a conclusione di una CTU e potrà avere la funzione di sostegno, mantenimento o ricostruzione del rapporto attualmente deficitario, tra genitore e figlio/i.

Negli ultimi anni, si è posta una sempre maggiore attenzione al fenomeno del rifiuto genitoriale da parte di uno o più figli. Tale rifiuto, potrebbe essere la spia di una forte triangolazione del minore all’interno del conflitto di coppia e potrebbe avere delle pesanti ricadute sul benessere di colui che ha “scelto” di interrompere il legame affettivo. Per questo motivo, riteniamo che lo Spazio Neutro da noi costruito, debba diventare un luogo in cui ad ogni attore della scena possa essere riconosciuto un ruolo ed una funzione.

Siamo sicuri che, solo attraverso un lavoro clinico, i genitori potranno riflettere su ciò che potrebbe avere portato al rifiuto del figlio per raggiungere nuovi stili relazionali che possano permettere al minore di riappropriarsi dei propri legami significativi. Dopo un breve o lungo periodo di assenza della frequentazione genitore/figlio intervenuta per diversi motivi, il livello di coinvolgimento emotivo che la ripresa comporta, dovrà essere monitorata. Questo sembra necessario per evitare vissuti persecutori di chi si trova dentro e di chi si trova fuori. Riconosceremo infatti, il senso di ingiustizia del genitore costretto ad incontrare il figlio in una cornice limitata e limitante, come la preoccupazione del genitore collocatario forzato a rimanere fuori dalla relazione che potrebbe ritenere problematica. Altrettanto delicato sarà il passaggio iniziale, nel caso in cui sia proprio il figlio ad opporsi alla ripresa della relazione con il genitore.

Qualora se ne ravvisi la necessità si potrà immaginare l’affiancamento all’intervento programmato, di uno spazio individuale da organizzare, che aiuti il minore a riconoscere le proprie emozioni e non essere travolto dalla rabbia, dall’angoscia o dai sensi di colpa. Il “Centro Famiglie in PRATIca” quindi oltre ad offrire il servizio di Spazio Neutro, metterà a disposizione diversi professionisti che lavoreranno in équipe su ogni singolo caso per comprendere meglio come realizzare il progetto.

La mediazione familiare è un percorso, scelto su base volontaria, per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione, al divorzio o alla rottura della coppia a qualsiasi titolo costituita.

Il mediatore familiare, è un professionista qualificato che opera , quale  figura terza,  affiche i genitori al seguito della fine del rapporto di coppia, riescano a trovare un modo comune di cooperare e comunicare per raggiungere insieme accordi e soluzioni condivise con particolare attenzione al benessere dei figli.  Tra gli obbiettivi più importanti della mediazione familiare vi è il raggiungimento della co-genitorialità (o bi-genitorialità), ovvero della salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori.

La mediazione ha quindi come presupposti ed obbiettivi:

  • La creazione di un contesto accogliente, facilitante il dialogo e l’ascolto reciproco;
  • La presenza della terzietà (terzo neutrale che agisce da facilitatore imparziale);
  • La presenza del segreto professionale rispetto ai contenuti degli incontri, alle decisioni dei genitori e agli accordi eventualmente raggiunti;
  • L’autonomia dall’ambito giudiziario;
  • La valorizzazione delle competenze di ciascun genitore;
  • Il raggiungimento di accordi negoziati direttamente dai genitori;
  • Agisce in virtù dell’interesse/benessere dei figli;
  • Si prefigge il mantenimento delle relazioni genitori/figlio;
  • Ha tra i propri obbiettivi il mantenimento della comune responsabilità genitoriale.

Il sostegno alla genitorialità è un intervento di tipo psicoeducativo che si pone come obiettivo quello di aiutare i genitori ad affrontare dei momenti di difficoltà.  Le crisi che si manifestano a livello familiare possono sorgere a seguito di cambiamenti che fanno parte del normale ciclo di vita della famiglia così come a causa di eventi che possono sconvolgere l’equilibrio del sistema stesso. Con il sostegno alla genitorialità si accompagnano i genitori in un viaggio all’interno della propria storia personale di figli per approfondire quale sia la rappresentazione del genitore rispetto a sé stesso e rispetto al proprio attuale ruolo di genitore.

Obiettivi principali del sostegno alla genitorialità sono:

  • Promuovere la consapevolezza dell’importanza del ruolo di genitore e la sua funzione;
  • Sostenere i genitori nel ruolo;
  • Rafforzare le proprie competenze educative.

Sostenere la genitorialità significa quindi aiutare i genitori a costruire un’immagine stabile del proprio modo di essere genitori, a far si che ognuno riesca a costruire dentro di sé uno spazio interno nutriente dove sviluppare la propria relazione con il figlio.

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Laboratorio Sociale Psicologia Clinica

Via dei Prati Fiscali, 215 – 00141 Roma
0664810192
3519667253
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